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Se ancora ai nostri giorni, e probabilmente anche in futuro, potremo considerare il nostro paese in generale, e in particolare la vasta regione appenninica, come una terra caratterizzata dalla fitta presenza di insediamenti storici, tutti dotati di emergenze monumentali e artistiche tali da farne un grande “museo diffuso”, ciò si deve alle vicende della storia che, attraverso i secoli, ne ha determinato l’aspetto e le caratteristiche. In particolare i secoli del Rinascimento, che, come lo stesso nome indica, fu un’età particolarmente felice per l’espressione delle doti dell’uomo (Umanesimo) in campo artistico, scientifico, filosofico, mercantile, hanno lasciato una visibile traccia che non ha eguali negli altri paesi europei, seppure ricchi anch’essi di testimonianze storiche.
Al turista, al viaggiatore, all’ospite tutte e quattro le regioni dell’Appennino Centrale offrono sul piano culturale un’ampia possibilità di scelta tra la visita a Musei di primaria importanza che custodiscono opere tra le più illustri del patrimonio artistico italiano ( Museo di Borgo Sansepolcro e Galleria Nazionale delle Marche a Urbino ), e la scoperta di raccolte d’arte meno note, ma di raro interesse, come quella in Palazzo Vitelli alla Cannoniera a Città di Castello o quella nella Rocca Flea di Gualdo Tadino, escursioni che portano a rocche e a castelli ricchi di vicende storiche che evocano le figure di guerrieri, capitani di ventura, prigionieri e …fantasmi; luoghi che diedero i natali a personaggi illustri della storia, della scienza, della letteratura e dell’arte: Sarsina, patria di Plauto, Borgo Sansepolcro, patria di Piero della Francesca e di Luca Pacioli, Caprese, patria di Michelangelo, Urbino, patria di Raffaello, Fermignano, patria del Bramante. |
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